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©Côte d'Azur France / COMPLUS

Les Jardins de la Côte d’Azur Francia

Salve e benvenuti in Costa Azzurra…

Qui, giardini eccezionali sono un tipico esempio dell’appassionata alleanza tra uomo e natura… Nella nostra regione se ne contano più di cento. Seguitemi in un tour tematico di una selezione originale… Un’antologia di luoghi incantevoli, che spero suscitino la vostra curiosità.

Inizieremo da Nizza per poi esplorare i giardini esotici a est delle Alpi Marittime. Più in là, a Mentone, celebreremo il suo frutto re, il limone, e altri agrumi. Continueremo la nostra passeggiata a ovest del dipartimento, nel Pays de Grasse, per i suoi fiori da profumo e le feste che li celebrano. Infine, ci dirigeremo verso le isole Lérins prima di visitare i giardini del Museo Renoir a Cagnes sur Mer… E alla fine ho in serbo per voi una piccola sorpresa: la visita a un emblematico “museo giardino” nell’entroterra che conferisce alla nostra regione tanto fascino.

Podcast: Les Jardins de la Côte d'Azur France!

Un po’ di storia…

Il bacino del Mediterraneo è una delle poche regioni in cui l’arte del giardinaggio riflette le civiltà che si sono succedute nei millenni.
Già nell’antichità i Greci lasciarono la loro impronta importando piante, tra cui l’emblematico ulivo. Ma furono i Romani a lasciarci i resti dei primi “giardini” quando fondarono Nizza, tra sette colli, come a Roma.

Il Medioevo e il Rinascimento hanno portato poche novità nella regione.

Tuttavia, il XVII e il XVIII secolo videro la fioritura di giardini e parchi. L’originalità di questo periodo risiede nella stretta alleanza tra il giardino classico, manifestazione dell’influenza italiana e del bisogno di apparire, e il giardino paesaggistico, frutto dell’amore per la semplicità e la natura. In risposta al desiderio di piacere in voga nel XVIII secolo, le città furono abbellite e fiorirono giardini pubblici e passeggiate. La fine del secolo vide anche la trasformazione di molti giardini, che da “classici” divennero “pittoreschi”, sublimando il carattere del paesaggio. Fu anche un periodo in cui comparvero specie esotiche accanto a piante locali.

Nel XIX secolo, i giardini formali si trasformarono in vasti prati piantati con alberi ad alto fusto. Solo le fontane e le statue, tanto care al cuore dei provenzali, rimasero al loro posto. Lo sviluppo della Costa Azzurra tra Hyères e Mentone fu opera di Alphonse Karr e Lord Brougham che, a partire dal 1850, furono responsabili della prodigiosa fioritura di giardini lussureggianti in cui le piante esotiche erano utilizzate quasi all’eccesso.

Il XX secolo vide l’emergere di una tendenza innovativa: Ferdinand Bac ne fu uno dei pionieri, ripristinando la nobiltà di cipressi e ulivi in giardini ispirati ai miti dell’antichità…. Era anche l’epoca degli architetti e del gusto per la sobrietà. Nei giardini, l’architettura e i minerali avevano talvolta la precedenza sulle piante, che erano confinate in linee rigide e dominate da piante potate. In questo periodo, la costa non era più frequentata solo in inverno: il giardino diventava un’oasi di freschezza e un luogo di relax…

Il dopoguerra, dagli anni ’50 in poi, è stato un periodo di urbanizzazione a tutti i costi… Solo alla fine degli anni ’90 è emersa una nuova consapevolezza e un nuovo bisogno di natura in città.

E ora basta con la storia… ci aspettano dei giardini eccezionali… partiamo per un tour sensoriale della Costa Azzurra!

I GIARDINI DI NICE

Sapevate che il termine “Costa Azzurra” è stato coniato da un certo Stéphen Liégeard quando pubblicò l’omonimo libro nel 1887? In omaggio a questo personaggio, un viale di Nizza porta il suo nome e ci porta in cima a una collina nel centro della città, dove si trova la famosa Villa Arson. La Villa Arson è un simbolo della miscela tipica di Nizza tra modernità e anni ruggenti, arte e giardini di piacere. Oggi ospita uno dei centri d’arte contemporanea francesi più noti d’Europa, nonché una scuola d’arte in cui si sono diplomati numerosi artisti di fama. I 4.500 m2 di giardini pensili, con terrazze sul tetto coltivate ad aiuole, sono stati progettati dall’architetto Michel Marot. I patii all’aperto punteggiano di verde l’interno dell’edificio, creando un’impressione permanente e originale di “esterno”.

Non lontano, su un’altra collina, quella di Cimiez, si trova Cemenelum, resti gallo-romani della prima costruzione di Nizza. Qui potrete visitare il Jardin des Arènes, dove potrete rilassarvi sotto un ulivo! Sotto gli alberi secolari, si possono ancora sentire le note blu dell’epoca d’oro del Festival Jazz di Nizza, il primo del suo genere. Qui si trova anche il Musée Matisse, il maestro amante del jazz a cui ha dedicato un libro.

A pochi passi di distanza, il monastero di Cimiez ospita un delizioso giardino di un ettaro nello stile fiorentino del Rinascimento: disposto a terrazze, secondo uno schema semplice e regolare di aiuole geometriche. Lungo tutto il monastero, i pergolati sono ricoperti di rose rampicanti. Un lungo pergolato corre lungo il viale centrale, mentre aranci, limoni e mandarini completano la disposizione dei prati incorniciati da viali di cipressi. Al centro di una terrazza che offre una vista su Nizza e le sue colline, si trova un antico pozzo incorniciato da due vasche dove si lancia una moneta per esprimere un desiderio.

Lasciamo il giardino del Monastère per dirigerci verso il centro della città. Passiamo davanti a uno dei più bei palazzi di Nizza, “Le Régina”, con la sua luminosa facciata rivolta a sud, le decorazioni in stucco, i tetti a cupola e le tettoie in vetro.

Circondato da magnifici giardini, fu progettato per il piacere della Regina Vittoria. Oggi è un condominio, ma rimane un simbolo del periodo d’oro in cui Nizza vide sorgere palazzi e la Costa Azzurra divenne una meta di vacanza apprezzata da tutta l’Europa… la Belle Epoque, quando il Casinò “Jetée Promenade” fu costruito su palafitte, ricordando Brighton in Inghilterra; un periodo folle in cui Antichità ed Esotismo si mescolarono per creare giardini di piacere, che furono poi trasformati in parchi o scomparvero in una sfilza di case borghesi.

In tram si raggiunge il Parc Phoenix, una serra a forma di piramide costruita negli anni ’90 nel quartiere di Arenas, di fronte all’aeroporto: è una delle più grandi al mondo, con una superficie di 7.000 m2 e un’altezza di 25 metri, e vanta una flora impressionante proveniente da sette climi tropicali e subtropicali. Dalla foresta equatoriale alle savane africane, dalle orchidee alle felci giganti, popolate da farfalle e iguane: un luogo magico! Che cambiamento di scenario! Luogo di passeggiata e di scoperta, il Parc Phoenix è un perfetto esempio di giardino urbano, un vero e proprio diamante verde.

Proseguiamo la nostra passeggiata in uno spazio verde più recente: la Promenade du Paillon! Avete mai sentito parlare di questa cintura verde? Si trova proprio nel cuore di Nizza e copre il Paillon, lo storico fiume che attraversa la città. Dalla Promenade des Anglais al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, si estende più di un chilometro e mezzo di verde. Il paesaggista Michel Péna, che ha progettato questo polmone verde, ha voluto rappresentare i cinque continenti attraverso le specie vegetali… Questo luogo molto piacevole è diventato ben presto un vero e proprio punto di ritrovo per gli abitanti e i turisti grazie ai prati, dove i bambini possono trovare giochi originali e getti d’acqua che emergono dal terreno e che offrono una frescura vaporosa durante le calde giornate estive.

A Nizza ci sono decine di altri parchi e giardini pittoreschi, tra cui il Castel des deux rois, la colline du Château e il Parc Chambrun. Tanti luoghi incantevoli da scoprire passeggiando… ma proseguiamo verso est per visitare alcuni giardini esotici, veri gioielli della nostra Costa Azzurra francese. Partiamo!

ESOTISMO

Sulla penisola di Saint Jean Cap Ferrat, la Villa Ephrussi de Rothschild è un luogo eccezionale, una stravaganza architettonica dell’inizio del XX secolo ispirata ai palazzi veneziani, i cui nove giardini sono tra i più belli della Costa Azzurra. Progettato da Béatrice Ephrussi, baronessa de Rothschild, l’edificio è una miscela di stili, come a dimostrare l’appetito artistico della sua proprietaria. Qui incontriamo André Castellan, il capo giardiniere, impegnato a sublimare ogni dettaglio.

Questo magnifico parco fu creato dalla baronessa Ephrussi De Rotschild e all’epoca era un giardino di acclimatazione. La baronessa fece arrivare piante da tutto il mondo. Per questo, girando per il giardino, potreste essere sorpresi di trovare piante che non fanno parte del tema. In realtà, queste piante hanno cento anni. Nel giardino fiorentino c’è un’acacia karoo proveniente dal Sudafrica, ma è un albero magnifico che ci regalerà fiori gialli a metà luglio; da non confondere con l’acacia dealbata, la mimosa dei fiorai, che viene dall’Australia.

Ci avviamo insieme verso il giardino giapponese… Qui si sente il dolce suono dei ruscelli nascosti sotto le felci, le azalee e i bambù./// Béatrice Ephrussi ha viaggiato molto in Asia. Si è ispirata al giardino del Mikado, l’imperatore celeste, per creare il giardino giapponese di questa villa a Cap-Ferrat… Siamo senza parole, totalmente disorientati!… // poi concludiamo la visita attraversando il giardino esotico, che ci invita a viaggiare tra cactus spinosi, piante grasse, banani e palme. Ci viene poi svelato un panorama unico sulle baie di Villefranche ed Eze.

Situato su uno sperone roccioso a picco sul mare, il villaggio di Eze ospita un eccezionale giardino esotico. Situato a 430 metri sopra il Mediterraneo, sul sito di una fortezza medievale le cui rovine sono ancora visibili, è un’impressionante piattaforma di osservazione naturale. La vista sul Mediterraneo è mozzafiato! // Opuntia, cereus, agave, aloe e centinaia di altre piante grasse popolano i vertiginosi sentieri di questo giardino, interamente realizzato dall’uomo dal 1949. Stéphane Cassus, responsabile degli spazi verdi di Eze, è responsabile dello sviluppo del sito.

Il Jardin Exotique d’Eze è prima di tutto un luogo. Dopo una salita attraverso l’antico borgo medievale, ci si trova a poco più di 400 metri sopra il Mediterraneo. Si domina Saint-Jean Cap Ferrat, Cap de Nice e Cap d’Antibes. Ma è anche un insieme di piante esotiche, mediterranee e subtropicali, che invitano al viaggio. Un intero paesaggio, che comprende un’area di sosta e una cascata, che invita i visitatori a passeggiare e a meravigliarsi. //

Non sorprende che celebrità come Novak Djokovic e Bono abbiano scelto di vivere a Eze… ///

Spostandoci verso est, ci attende un altro giardino esotico unico nel suo genere. È il giardino giapponese di Monaco. Questa autentica opera d’arte è stata progettata secondo i principi dello Zen dall’architetto paesaggista Yasuo Beppu, vincitore nel 1990 del Grand Prix all’Osaka Flower Show. Un’oasi di pace che invita a prendersi una pausa. Si può meditare accanto a uno stagno circondato da sabbia, rocce e legno giapponese… pieno di anatre e carpe dai colori pastello, così vicine da poterle accarezzare. L’elemento di spicco è la presenza di un ulivo di trecento anni, che ancorano questo giardino asiatico nel bacino del Mediterraneo. Un connubio audace e sontuoso!

Ora che abbiamo avuto un assaggio dell’esotico nei nostri giardini, andiamo a goderci gli aromi aciduli degli agrumi della Costa Azzurra…

MENTONE E AGRUMI

Sempre in direzione dell’Italia, a est della città di Mentone, la baia di Garavan vanta un microclima atipico, ideale per la coltivazione di piante tropicali e subtropicali. Michel Imbert, guida e specialista dei giardini di Mentone, ci aspetta a Villa Serena per spiegarci questa posizione privilegiata.

Villa Maria Séréna si trova a est di Mentone. È stato uno dei primi giardini creati dagli inglesi quando, dopo che Mentone divenne parte della Francia, scelsero di stabilirsi a Mentone durante i mesi invernali. E hanno sfruttato appieno il microclima di Mentone, questa barra di montagna che ci protegge a oltre 1000 m di altitudine, che fa di Mentone un microclima eccezionale. All’epoca, questo tipo di giardino era chiamato “au naturel dénaturé” (naturale denaturato), perché in realtà il paesaggio era stato sistemato artificialmente con grandi muri e terrazze cancellate a favore di grandi superfici piane di prato. E sono state introdotte piante tropicali per creare un paesaggio completamente artificiale.

Con queste premesse, proviamo a conoscere lo stile di vita gentile di Villa du Val Rameh visitando il suo giardino etnobotanico: 1.400 specie diverse di piante medicinali, piante di spezie, piante di bambù e agrumi si dividono oggi un ettaro e mezzo. Una profusione di specie ed essenze che fanno di questo giardino un vero e proprio viaggio botanico e gustativo intorno al mondo.

Sempre a Mentone, la Villa des Colombières offre un percorso immaginario ispirato alla mitologia greca. Questo monumento storico tutelato è opera di Ferdinand Bac, un eccezionale artigiano che ha creato questo giardino unico all’inizio dei ruggenti anni Venti, per la precisione nel 1920: questo genio ha messo in scena l’Odissea di Ulisse in un viaggio iniziatico scandito da una quindicina di luoghi.

Il punto di partenza è questo affresco con le colombe, poi il percorso ci porta su un itinerario mediterraneo attraverso una serie di composizioni ispirate alla Grecia, alla Spagna e all’Italia: Il giardino trompe l’œil, la fontana di Nausicaa, la rotonda dell’obelisco, il casinò di Palladio… Mentre un sentiero conduce, attraverso un carrubo millenario, alla “bella vista”, un punto di osservazione eccezionale sulla baia di Mentone, un altro conduce sul pendio della collina fino alla Rocca di Orfeo, poi al mausoleo, il punto più alto della tenuta, dove riposano Ferdinand Bac e i suoi mecenati, i coniugi Ladan-Bockairy. Ladan-Bockairy.

Al di là dei ruggenti anni Venti e dei loro stravaganti giardini e palazzi, Mentone è la capitale mondiale dei limoni. Il Festival Internazionale del Limone, che si tiene ogni febbraio da oltre cinquant’anni, lo ricorda in modo particolare, con la sua sfilata di carri decorati con limoni e altri agrumi… Con il suo succo particolarmente dolce e la sua scorza gialla finemente granulosa e profumata, il “Citron de Menton” è oggi un frutto rinomato e protetto. Viene utilizzato dai più grandi chef francesi e adorna le loro tavole stellate, per la gioia dei buongustai e la fama di Mentone. Uno di questi grandi chef, Mauro Colagreco, si è trasferito a Mentone per attingere alla cultura locale su entrambi i lati del confine, ispirandosi al mare, alle montagne e alla frutta e verdura coltivata nei suoi orti. Il suo delicato olio d’oliva al limone e i prodotti della Costa Azzurra francese vi faranno assaporare Mentone e la Costa Azzurra.

A proposito, sapevate che esiste un luogo dedicato alla conservazione del limone di Mentone? Si chiama limoneto di Mas Flofaro. È possibile visitarla tutto l’anno, su appuntamento, e scoprire 450 viti della varietà “Citron de Menton”, oltre a molti altri agrumi. Completano il paesaggio ulivi e alberi da frutto, oltre a un notevole giardino ornamentale che vanta ben 800 specie di piante tropicali. Ma se i limoni sono rinomati per il loro sapore, è anche importante ricordare che la loro rara essenza, insieme a quella delle arance amare, è alla base degli aromi e dei profumi prodotti dall’industria di Grasse. Ne parleremo più avanti…

Per il momento, andiamo dall’altra parte del dipartimento delle Alpi Marittime, sopra Vence, nel villaggio di Tourrettes-sur-Loup. Alla pasticceria Florian, come a Mentone, gli agrumi sono venerati e coccolati nei giardini terrazzati: cedri, clementine a foglia di mirto (una specie rara regalata alla città di Mentone dal re del Marocco), ma anche il pompelmo con i suoi frutti gialli e rosa o il “citrange”, un ibrido di arance e limoni… Aranci, limoni, mandarini, kumquat… cespugli di fiori, rosa de Mai, rosa Centifolia, rosa Tango, gelsomino di Grasse, verbena… tutte specie utilizzate nell’industria dolciaria per produrre marmellate fatte in casa, frutta candita, rosa confit, dolci acidi o fiori cristallizzati.

Lasciamoci guidare da questi dolci profumi. Ci porteranno direttamente nel cuore della floricoltura della Costa Azzurra, in Francia.

FIORI E PROFUMI

Tourettes-sur-Loup è la prima tappa del percorso dei profumi prima di Grasse. Questo piccolo villaggio ai piedi della Costa Azzurra è famoso per la violetta Victoria, dal gambo lungo e dal profumo dolce. È l’unico luogo in Francia in cui questa pianta viene coltivata come coltura singola o principale. Il suo periodo di fioritura va dall’inizio di ottobre alla fine di marzo, quindi ogni anno, per celebrare la primavera, la Festa della Violetta profuma le strade del villaggio. È un’occasione per assistere alla fioritura di un Corso e per lanciarsi viole, garofani, gerbere e mimose nella tradizionale lotta dei fiori!

Non dimenticate di visitare la Bastide aux Violettes. Più che un museo, è un luogo dove si possono vivere in prima persona le tradizioni di un tempo e la coltivazione di questa pianta profumata. Si può visitare liberamente, con il suo museo interno e la serra esterna dove vengono spiegate le tecniche di produzione. Ma non dimentichiamo che siamo nel sud, in Costa Azzurra, dove la convivialità è d’obbligo… oltre alle tecniche, ci sono le feste che celebrano i fiori… a cominciare dalla famosa Battaglia dei Fiori di Nizza!

Non lontano da Tourrettes sur Loup, le rose e i gelsomini sono protagonisti. Grasse, la capitale mondiale della profumeria, rivive l’incanto della rosa come regina per tre giorni ogni maggio. L’Expo Roses, che si tiene a Villa Fragonard, è un’esposizione internazionale con oltre 50.000 rose in bouquet, da 60 a 300 fiori, circa 13.000 cespugli di rose e 25.000 rose recise. Se vi piacciono i fiori, vi aspetta una bella sorpresa! Se amate le rose, ne rimarrete affascinati. Se non le apprezzate molto, impazzirete. Grasse rende omaggio alla rosa, simbolo dell’amore, la cui fragranza sottile ispira gli stilisti di profumi e non lascia indifferenti. //

Un po’ più tardi nella stagione, all’inizio di agosto, è il momento di celebrare il gelsomino. Ovunque nelle strade, il piccolo fiore bianco si sublima, come una regina di bellezza, durante la Festa del Gelsomino, detta anche “la Jasminade”. Una sfilata di fiori, animazioni di strada e cacce al tesoro al gelsomino offrono ai visitatori la possibilità di scoprire la Grasse storica e di rendere un omaggio popolare ai coltivatori, ai creatori, alla terra e alla fragranza finale.

È anche un’ottima occasione per visitare i campi di gelsomino coltivati dalla famiglia Mul da generazioni, per conoscere da vicino questo gioiello e immaginare il duro lavoro dei raccoglitori che si riuniscono nei campi dalle cinque del mattino per raccogliere questi fiori delicati dal profumo ammaliante // Sapevate che ci vogliono due ore per raccogliere un chilo di queste piccole stelle bianche, e poi 8 chili per produrre un solo litro di assoluta di gelsomino? Che tesoro!

Infatti, è uno dei componenti essenziali del profumo star che ha reso famosa Grasse: Chanel N°5, una novità assoluta per questa grande casa di moda, creata dal francese Ernest Beaux, che lavorava per la corte russa. Con Coco Chanel, ha inventato “un profumo da donna con un profumo da donna”, come lei amava definirlo… Concepito come una creazione di haute couture, Chanel N°5 è stato il primo profumo ad affermarsi come un’astrazione: in una rottura con le fragranze alla moda, nessuna nota dominante identificabile emerge dalle sue ottanta essenze.

La regione di Grasse è un mix inebriante di profumi e storia, che si ritrova nei giardini del Musée International de la Parfumerie di Mouans-Sartoux. L’obiettivo di questi giardini è quello di preservare e coltivare questo patrimonio, mettendo in mostra la rosa Centifolia, la Damascena, l’arancio, la tuberosa, la foglia di violetta e la mimosa, ed evidenziando il know-how acquisito in secoli di pratica ed eccellenza. Questo museo, che è un’antica bastide di profumieri, si estende su due ettari di coltivazione all’aperto… così, con emozione, ci soffermiamo un po’… ///

Ma se questa città ha saputo valorizzare i fiori, è perché ha sempre sviluppato l’arte floreale, di cui i suoi giardini privati sono il segno distintivo… vere e proprie pepite visitabili su appuntamento…

Ora riprendiamo il cammino… e incontriamo un altro fiore che ricopre d’oro la Costa Azzurra. Siete incantati dai profumi? Allora, partendo da Grasse, seguiamo la strada delle mimose e scopriamo i fiori che ricoprono d’oro la Costa Azzurra quando sbocciano.

IL MARE E GLI ALBERI TIPICI

Per circa 130 chilometri, questo percorso attraversa la Costa Azzurra e i suoi piccoli villaggi provenzali, per poi seguire la costa fino a Bormes-Les-Mimosas, nel Var. Seguiamo questo percorso per raggiungere il mare e Mandelieu-La-Napoule. Ci inoltriamo in una foresta dove il colore giallo brilla a perdita d’occhio tra l’azzurro del cielo e il blu del mare, cullati dal rumore del vento su questi alberi colorati. // Si potrebbe pensare che queste mimose siano sempre state qui. Invece, originarie dell’Australia, furono piantate dagli inglesi nel 1780. Da allora sono fiorite qui e vengono celebrate ogni anno in occasione di importanti festival.

Sulla costa, prendetevi il tempo per visitare Château de la Napoule, restaurato nel 1916 dagli artisti Henry e Marie Clews. La varietà delle composizioni del giardino è semplicemente mozzafiato! All’ombra di cedri e pini, il giardino alterna layout inglesi e francesi, con giardini e fontane, boschetti originali e giardini bizzarri pieni di creature sorprendenti. Oggi il Château de la Napoule ospita e conserva il patrimonio culturale e storico di Henry e Marie Clews. È dedicato alla promozione dell’arte e dello scambio culturale internazionale.

Non c’è fretta, quindi ci godiamo una tazza di tè sulla terrazza dello Château. Lo sciabordio delle onde ci ricorda che si affaccia sul mare… La spiaggia è ideale per una gita in famiglia. Potrete passeggiare lungo il sentiero costiero, una delizia per grandi e piccini.

Godetevi il blu intenso del mare, la sabbia e le magnifiche viste panoramiche… // In lontananza si scorgono due isole mitiche: le Isole di Lérins. Arcipelago di leggende, Sainte-Marguerite e Saint-Honorat sono due gioielli unici del patrimonio naturale e culturale. Andiamo al molo di Cannes per raggiungerle in barca.

Sainte-Marguerite, la più grande delle due isole di Lérins, fu occupata successivamente dai Liguri e poi dai Romani. L’isola divenne proprietà dei monaci di Lérins prima di essere adibita a prigione sotto Luigi XIV, che vi ospitò la Maschera di Ferro. È un sito protetto, classificato come riserva biologica. In una cornice verde nel Mediterraneo, la sua foresta marittima è attraversata da stradine e sentieri segnalati. Potrete apprezzare la ricchezza e la diversità del paesaggio: un susseguirsi di insenature e spiagge, massicci di pini d’Aleppo e lecci, sentieri forestali costeggiati da maestosi eucalipti… In effetti, uno di questi sentieri è specificamente botanico e permette ai visitatori di scoprire le principali specie della flora mediterranea.//

L’isola di Saint-Honorat, la più piccola delle due, emana un’atmosfera di tranquillità, senza dubbio dovuta alla presenza dell’Abbazia, aperta ai visitatori. Rimarrete subito affascinati dalla sua notevole architettura e dai campi di vite coltivati dai monaci. Qui regna il silenzio… ideale per l’introspezione e il relax… Ricoperto da un discreto sottobosco, Saint-Honorat pullula di piante profumate tipicamente mediterranee, come il timo, il rosmarino, il cisto e la ginestra. Si può passeggiare tra pini d’Aleppo, eucalipti e cipressi, le uniche specie in grado di resistere alla brezza marina. Il vento è così piacevole che canta nelle orecchie e riempie i polmoni di iodio durante la passeggiata… (ispirazione)

È ora di lasciare le isole! Il bus navetta ci riporta al molo di Cannes, da dove ci dirigiamo verso Villa Rostchild. Questa grande residenza si distingue per le numerose specie esotiche e per il suo giardino all’inglese.

La presenza dell’acqua, la sinuosità dei sentieri e il fascino di una natura che sembra svilupparsi liberamente conferiscono all’insieme un innegabile romanticismo.

Qui incontriamo Franck Jodet, direttore della rete di mediateche di Cannes. Ci presenta un innovativo dispositivo multimediale che ci permette di scoprire questo Eden e il suo patrimonio vegetale in modo del tutto nuovo.

L’applicazione Cannes Jardins è disponibile per il download gratuito dal 2017. Permette ai visitatori della Villa Rotschild, oggi biblioteca comunale di Noailles, di esplorare il parco utilizzando il proprio smartphone o tablet. Tre gli approcci proposti: innanzitutto Giardini di un tempo, per scoprirne la storia, con un percorso multimediale che combina tracce audio e panorami acquerellati a 360°. Poi c’è Giardini di oggi, dove si possono scoprire tutte le straordinarie specie e piante che costituiscono la ricchezza botanica del sito. Infine, c’è il Fun Garden, dove grandi e piccini possono partecipare a un’indagine con domande e risposte sull’architettura, la botanica e la storia del sito.

Ecco a voi! A proposito di audioguide, ce n’è una fantastica per visitare il Musée Renoir e i suoi giardini a Cagnes sur Mer. Facciamo un giro…

Qui gli ulivi la fanno da padrone. Sono onnipresenti e la maggior parte di essi ha cento anni. È come se il tempo si fosse fermato. // Albero estremamente resistente e simbolo di pace, l’ulivo è una testimonianza della presenza greca in Costa Azzurra. Ci ricorda la nostra storia, quella dei Fenici di Massilia e della loro vittoria sui Liguri… L’atmosfera è quella della fantasticheria… Questo piccolo angolo di paradiso, che fu la casa del pittore Renoir verso la fine della sua vita, è oggi un museo a lui dedicato. Il sontuoso giardino di campagna è una vera e propria vetrina per le opere dell’artista… Da allora, ospita mostre e concerti all’aperto nelle lunghe serate estive.

CONCLUSIONE

La nostra visita a questi eccezionali giardini della Costa Azzurra non può concludersi senza una deviazione nell’entroterra, per scoprire le Prealpi sotto la luce del Mediterraneo. Vi avevo promesso questa piccola sorpresa… Allora dirigiamoci verso il nord del dipartimento, in montagna, a più di 1.300 metri di altitudine… sopra il piccolo villaggio di Roure, dove troverete un arboreto unico! Creato da Marcel Kroenlein, direttore del Giardino Esotico di Monaco, questa “cattedrale verde” ospita latifoglie e conifere provenienti dalle montagne di tutto il mondo… La guida che ci accompagna nella visita non manca di commentare le 2.300 specie di fiori, piante, arbusti e alberi che si trovano qui: Abeti, larici, pini silvestri, ginepri o rose selvatiche… non si sa più che pesci pigliare!… Ma non è tutto! Se vi piace la land art, ne sarete entusiasti, perché questa passeggiata attraverso l’Arboretum è costellata da numerose creazioni artistiche in totale simbiosi con la natura… È senza dubbio per questo motivo che il Principe Alberto di Monaco viene qui ogni anno per scoprire nuove installazioni… Tanto che un tavolo è dedicato a lui… Il Tavolo del Principe… La Tavola del Principe… Fermatevi per un picnic e meravigliatevi…

Arte e natura… che bel connubio, vero? !!…

Questo ci ricorda alcune delle performance organizzate durante il Festival dei Giardini della Costa Azzurra, dove vengono create opere d’arte in loco da artisti contemporanei. Bertrand Lavier, Felice Varini e Maurizio Nannucci, solo per citarne alcuni… Durante questo festival, sontuosi giardini fioriscono in numerose città e villaggi della Costa Azzurra. Non perdetevi questo evento memorabile, che si svolge ogni due anni in aprile… una straordinaria competizione tra i migliori team di paesaggisti! Provengono da tutto il mondo e sono selezionati da un comitato di esperti, presieduto dal famoso Jean Mus, punto di riferimento del settore e presidente dell’Arboreto di Roure…

Vi è piaciuta questa passeggiata? Condividete la vostra con l’hashtag #CotedAzurFrance. A presto per altri itinerari! Potete trovare tutti i podcast de “L’Essence Côte d’Azur France” e le informazioni per le vostre prossime passeggiate sul sito www.cotedazurfrance.fr.

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