Guillaume, qual è il suo rapporto con la Costa Azzurra?
È iniziato tutto qui. Quando avevo 14 anni, ero su un autobus con un amico e ci siamo sfidati a vedere chi riusciva a resistere più a lungo senza respirare. Se a questo si aggiunge un servizio televisivo di Umberto Pelizzari, è stato un vero e proprio shock. La mia Costa Azzurra mi ha dato l’opportunità di scoprire i limiti del corpo umano esplorando le rigogliose profondità del nostro Paese. Ho provato a cimentarmi nel ballo, ma all’epoca l’unica scuola di apnea in Francia si trovava a Villefranche-sur-Mer. Mi resi subito conto che questa fantasia poteva esistere in un modo strutturato e supervisionato. Villefranche divenne il mio parco giochi, e 24 anni dopo lo è ancora!