Villefranche-sur-Mer, cappella CocteauLa Cappella Cocteau a Villefranche-sur-Mer
©Côte d'Azur France/ Georges VERAN

Cocteau e la Costa Azzurra: una storia di ispirazione e amore

Poeta, pittore, disegnatore, drammaturgo e regista, Jean Cocteau è stato quello che si dice un artista polimorfo. Dopo aver fatto della Costa Azzurra un luogo di soggiorno, l’ha trasformata in un luogo di creazione. Jean Cocteau non ha mai mancato di lasciare una traccia del suo lavoro qui, da Fréjus a Mentone.

La Costa Azzurra: il rifugio di Cocteau

Jean Cocteau si imbatte per la prima volta nella Costa Azzurra nel 1911, durante un soggiorno all’Hôtel du Cap vicino a Mentone. Ma solo nel 1923 l’autore di Le Sang d’un poète fece della Costa Azzurra la sua meta di vacanza, dopo la morte del suo amante, lo scrittore e poeta francese Raymond Radigué. Fu a questo punto che Jean Cocteau trovò nella Costa Azzurra una sorta di rifugio, al punto da dichiararsi mediterraneo.

Villefranche-sur-Mer faceva parte della Riviera di Cocteau, dove poteva trovare una certa tranquillità. La Riviera diventa così il suo luogo di convalescenza, anche se, paradossalmente, si dà all’oppio.

Un rapporto speciale con la città di Mentone

Sebbene Cocteau soggiornasse da tempo nella zona di Mentone, fu solo nell’aprile del 1955, durante il festival musicale, che si innamorò veramente della città dei limoni. Un mese dopo, accettò la proposta del sindaco dell’epoca, Francis Palmero, di decorare la sala dei matrimoni. Nel 1957, durante una passeggiata, Jean Cocteau scoprì anche il Bastione, una fortezza abbandonata del XVII secolo. Fu lui a presiedere al suo restauro. Alla sua morte, l’edificio divenne il primo museo a lui dedicato a Mentone.

“Lo stile Chin

Durante un soggiorno nella sua amata città, Jean Cocteau inventa il metodo di lavoro che chiamerà “stile mento”. Acquistato in una piccola libreria della Vieux Nice, utilizzava gessetti colorati per tracciare le linee e abbellire i suoi disegni con i colori di Mentone.

Una terra di creazione

Molto più che un semplice luogo di soggiorno, la Costa Azzurra divenne ben presto una terra di creazione per Cocteau. È un luogo che gli permette di esprimere la sua passione per la mitologia, come testimoniano i numerosi affreschi e le decorazioni presenti nei vari luoghi visitati durante il suo soggiorno.

Dalla chapelle Saint-Pierre di Villefranche-sur-Mer al teatro antico del Centre méditerranéen di Cap d’Ail, Cocteau si interessò alla villa Santo Sospir di Saint-Jean-Cap-Ferrat, utilizzata come casa per le vacanze. Il vuoto delle pareti “inaridisce” Jean Cocteau. Iniziando a disegnare a carboncino il volto di Apollo sopra il camino, ha affrescato tutte le pareti della villa.

Anchela sala dei matrimoni di Mentone fu segnata dalla visita dell’artista. Nell’intraprendere la decorazione, si ispirò non solo alla mitologia antica ma anche allo “stile di Mentone”, che inventò grazie all’atmosfera stravagante della città di Mentone.

Cosa hanno in comune tutte queste opere? L’antichità rivisitata e aggiornata. Le città della Costa Azzurra sono ancora segnate dal suo lavoro.

Due cappelle per un artista

Come Picasso a Vallauris e Matisse a Vence, anche Jean Cocteau si è appropriato di un luogo sacro. Addirittura due cappelle.

La prima fu a Villefranche-sur-Mer, nella cappella di Saint-Pierre. Costruita sul porto da una confraternita di pescatori, fu edificata in stile romanico a metà del XVI secolo. Nel 1957, come gesto di amicizia verso i pescatori del villaggio che all’epoca erano i proprietari della cappella, Jean Cocteau iniziò a decorarla. Utilizzò uno stile sobrio, disadorno ma grafico, che mescolava figurazione e astrazione.

Nel 1963, anno della sua morte, gli fu affidata l’architettura e la decorazione della cappella di Notre-Dame-de-Jérusalem a Fréjus. La cappella è uno dei monumenti eclettici di Fréjus. Le curve carnali disegnate da Cocteau nella cappella scandiscono la luce del sole che filtra dalle vetrate. I disegni di Cocteau e i colori brillanti rendono la visita illuminante.

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