Natura 2000 : Valle Bendola

Il sito di Bendola è notevole per la sua ricchezza, il suo eccezionale livello di endemismo, la concentrazione di habitat notevoli e il suo buono stato di conservazione. Occupa una posizione centrale sia nella regione biogeografica alpina che in quella mediterranea. Ci sono 16 habitat di interesse comunitario, tra cui 6 habitat prioritari, e un habitat di specie. Tra questi habitat, le praterie secche presentano una delle più alte concentrazioni di orchidee sul territorio nazionale (circa cinquanta specie). Da sottolineare anche la diversità degli habitat forestali di interesse comunitario, con in particolare la presenza di foreste vetuste (Bois noir), e la presenza di tufi in notevole stato funzionale.

Anche la fauna è sotto i riflettori, con non meno di 8 specie di murini echinocerosi nell'Allegato II della Direttiva Habitat, tra cui una grande popolazione di speleologo di Strinati, un raro anfibio endemico dell'estremo sud-est della Francia e dell'Italia nord-occidentale. Un'altra presenza importante è quella delle colonie di rinolofo maggiore e di pipistrello dalle orecchie lunghe. Questi pipistrelli occupano roost costruiti sul sito.

Le attività umane non sono molto sviluppate nella Bendola a causa della sua topografia. L'allevamento di bestiame è praticamente scomparso dalla zona da più di vent'anni e rimane solo un'agricoltura di sussistenza. Per le stesse ragioni, non c'è produzione forestale. I documenti urbanistici impediscono l'ampliamento degli edifici e quindi limitano le pressioni.
Gli impatti più significativi derivano dalle attività all'aperto, in particolare dal canyoning e dalle attività motorizzate.