Mostra al Lavoir Vasserot - ZANI

Ho aspettato a lungo prima di diventare scultore. Solo il 1° gennaio 2010, in seguito a un meraviglioso incontro con un vecchio capo villaggio nel cuore dell'Africa, ho deciso di intraprendere questa professione appassionata. Prima di allora, ho trascorso molti anni viaggiando per il mondo e incontrando persone bellissime. Qui, là e soprattutto altrove...
La ceramica ha rapidamente avuto la precedenza sugli altri mezzi di comunicazione perché da sola riunisce i quattro elementi arcaici: la terra che impasto, l'acqua che la ammorbidisce, l'aria che la asciuga e il fuoco che la incendia.

Quando creo, deve succedere qualcosa... e succede! I maestri Kandinsky e Klee l'avrebbero descritta, molto prima e meglio di me, come una "necessità imperiosa" che "preesiste al suo autore". Cerco di dare spazio alla sorpresa e persino all'incidente. Questo approccio mi ha permesso di fare alcune delle mie più grandi scoperte. Non è la mia testa che pensa e le mie mani che eseguono. Sono le mie mani che pensano e il mio cuore che ascolta.
Le mie influenze? Rothko, Matisse, Arpa, Soulages, de Staël, Haring, César, Vasarely e Mondrian. Ma anche il Giappone e l'Africa.

Benvenuti in un mondo immaginario dove sogni e materiali si mescolano. Il mondo in cui vivo. Un mondo in cui l'opera d'arte diventa il pretesto e la testimonianza di un incontro, il nostro incontro, qui e ora.