Questa statua in ferro rappresenta una pecora brigasca. Di dimensioni modeste, cattura l'essenza dell'animale, una razza rara originaria delle nostre belle montagne franco-italiane.
La pecora è raffigurata in una postura naturale, con particolare attenzione ai dettagli del suo vello denso e arricciato, caratteristico della razza.
Il ferro, materiale robusto e senza tempo, aggiunge un aspetto industriale alla scultura, in contrasto con la morbidezza associata all'animale.
La scultura di una pecora brigasca, animale emblematico dell'alta valle della Roya, una terra dove la pastorizia è una tradizione millenaria.
La realizzazione di quest'opera è stata affidata ad Azziz.
La scultura in metallo uscita dai suoi laboratori è stata concepita per rappresentare le caratteristiche specifiche della pecora brigasca, come il muso arrotondato, le corna che coprono la testa, gli arti lunghi e sottili e la lana vaporosa, ma con un'interpretazione artistica audace che esprime una visione unica dell'animale.
Nonostante questa libertà di espressione, l'essenza della pecora rimane intatta, creando un'opera che evoca sia la realtà che l'immaginazione, la tradizione secolare e la modernità.
Si è deciso di installare la pecora brigasca nella piazza di accesso al villaggio.
L'idea è quella di mostrare ai visitatori che questa terra è stata alimentata per millenni dalla pastorizia, che è ancora molto viva, e che stanno entrando in una terra di tradizioni che la popolazione locale ha adattato e integrato in contesti contemporanei, conservandone l'essenza e il valore culturale.
In questo modo, la pecora brigasca simboleggia la conservazione delle tradizioni in un contesto moderno, rappresenta l'equilibrio tra il presente e il passato ed è l'emblema della conservazione dell'identità culturale e della sua evoluzione.
Testo di Didier Lanteri
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