La roccia ancora visibile da entrambi i lati della strada chiudeva l’accesso nord-ovest come una barriera naturale. Nel XVI secolo i saorgiani non temevano più i tendaschi, anch’essi legati al Ducato di Savoia.
La roccia è forata, da qui il nome «Incisa», migliorando l’accesso ed evitando il passaggio obbligato attraverso il colle delle Saline. La via centrale è allora estesa e questa zona è urbanizzata, con la costruzione di abitazioni e della cappella dei penitenti rossi.