Guida Randoxygène “Clues et Canyons”: la Bendola nella sua interezza

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Parking place Honoré Steva (dite du Basket), 06540 Saorge
Avventura per eccellenza, la Bendola nella sua interezza rimane il canyon più selvaggio delle Alpi Marittime: il suo percorso eccezionalmente esteso combina lontananza, difficoltà e impegno come nessun altro.
Questa interminabile discesa si svolge in due giorni, con un bivacco a metà percorso, e copre una distanza di 15 km e un dislivello di 1.400 m, rendendolo uno dei canyon più lunghi d'Europa. Portare con sé molto equipaggiamento, a causa del bivacco e dell'altezza delle cascate, rallenta la progressione, ma è necessario essere completamente autosufficienti, perché in caso di incidente nella prima parte del percorso c'è il rischio di un ritardo nella trasmissione dell'allarme.

Livello di difficoltà: Voto 5.3.VI
Verticale: Difficile
Carattere acquatico: Non molto difficile
Coinvolgimento e apertura alare: VI
Attrezzatura utile: Attrezzatura personale, attrezzatura di gruppo, attrezzatura da bivacco, 2 corde da 50 m, 1 corda da 30 m, +1 corda di emergenza.
Tipo di roccia: calcare
Portata d'acqua (acqua bassa): 60 l/s
Temperatura dell'acqua: 16°-17° C
Area di raccolta: 28 km2
Dislivello: - 1400 m
Lunghezza del canyon: 15 km
Cascata massima: 50 m
Rischio di inondazione: 4/5


ITINERARIO

Bus navetta: 30 chilometri
Seguire la RD 6204 fino a St-Dalmas-de-Tende; svoltare a destra sulla route de la Brigue, attraversare il villaggio e proseguire fino alla cappella di Notre-Dame-des-Fontaines. Proseguire lungo la valle e svoltare a destra su una pista forestale che risale un lungo pendio fino a raggiungere il salto di Sanson (si consiglia un veicolo 4 x 4). Girate a destra per seguire la pista verso sud sul versante italiano; essa conduce alla caserma in rovina sotto la cima del Marta. Lasciare lì il proprio veicolo.


Accesso a piedi: 0 ore e 30 minuti

Dalla caserma (1.960 m) si scende direttamente attraverso gli alpeggi per raggiungere la valle, generalmente asciutta, e seguirla fino ai primi ostacoli (1.800 m).


Discesa del canyon: 2 giorni

Seguire dapprima la valle, generalmente asciutta, a monte. Una decina di calate in corda doppia, tra aree di sosta, si susseguono fino a un tratto più inciso dove compare l'acqua (un tratto lungo e un po' monotono). Alcuni salti conducono poi alla prima cascata importante, costituita da un pendio di 20 m su un salto di 45 m: fare attenzione alle manovre perché la sosta in cima a questa cascata è molto stretta.

Altre cascate si susseguono ininterrottamente fino al bivacco: in totale, dovrete effettuare una trentina di calate in cascate di meno di 25 m, ad eccezione di uno splendido salto verticale di 40 m in una piscina (sicuramente la parte più bella della discesa).

Si supera un primo bivacco sulla riva sinistra del fiume per trovare poco dopo un posto più comodo: raggiunta una cengia che si affaccia su una bella conca a forma di cuore, si risale la riva destra su una buona traccia per raggiungere un grande pianoro forestale, un luogo di bivacco preferito chiamato “Bois des Ours”, situato sull'ultima ansa della Bendola prima della valle del Graon.

Il secondo giorno, l'uso della corda non è più indispensabile e, dopo alcuni salti, è necessario fare una lunghissima e un po' noiosa passeggiata sul fiume per raggiungere la passerella della Baragne, 5 km più avanti (si può uscire attraverso un sentiero sulla riva sinistra).

La discesa diventa poi molto ripida e acquatica, con un susseguirsi di lunghissime nuotate quasi ininterrotte fino a raggiungere un bellissimo ponte ad arco alla fine del canyon (Pont de Castou). Si noti che la parte finale della discesa della Bendola tra il ponte di Castou e la RD 6204 è vietata. Attenzione! Le forti inondazioni possono intrappolare tronchi e rami all'inizio delle cascate.

Di conseguenza, la progressione è ostacolata e i fusi sigillati diventano inutilizzabili (sono possibili gli ormeggi naturali). Inoltre, all'inizio della stagione, le colate di neve possono bloccare la parte superiore della valle, rendendo la progressione difficile o addirittura pericolosa.
Ritorno a piedi: 1 ora e 30 minuti

Dal ponte di Castou (428 m), si prende il sentiero lungo la riva destra della valle per raggiungere le rovine dei fienili di Castou (b.168). Dal sentiero si imbocca la vecchia strada di Saorge (b.161) fino alla Madonna de Poggio e, attraverso le graziose stradine fiancheggiate da alte case, si attraversa Saorge fino al parcheggio se si è arrivati dal paese di Fontan.

Periodi di apertura

Periodi di apertura

Dal 1 aprile 2025 al 31 ottobre 2025 -
Periodo consigliato: giugno-settembre

Durata totale: 7 ore
Accesso a piedi: 3h
Discesa del canyon: 3h
Ritorno al veicolo a piedi: 1h

Posizione

Posizione

Guida Randoxygène “Clues et Canyons”: la Bendola nella sua interezza
Parking place Honoré Steva (dite du Basket), 06540 Saorge

Lingue parlate

Lingue parlate
  • Francese

Ambiente

Ambiente
  • Montagna

Accesso

Accesso
  • Per fare la navetta di 30 km sono necessari 2 veicoli. Il modo più semplice è parcheggiarne uno nel villaggio di Saorge, sul lato di accesso a Fontan.
    Con l'altro, si segue la RD 6204 fino a St-Dalmas-de-Tende; si gira a destra sulla route de la Brigue, si attraversa il villaggio e si prosegue fino alla cappella di Notre-Dame-des-Fontaines. Proseguire lungo la valle e svoltare a destra su una pista forestale che risale un lungo pendio fino a raggiungere il salto di Sanson (si consiglia un veicolo 4 x 4). Svoltando a destra si segue la pista verso sud, sul versante italiano, che conduce alla caserma diroccata sotto la cima del Marta, dove è possibile parcheggiare il proprio veicolo.
Aggiornato il 22 novembre 2024 A 17:04
da Office de Tourisme Menton, Riviera & Merveilles
(Identificatore dell'offerta : 7174831)
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