
Robert Malaval ha attraversato la vita con la brillantezza di una cometa, sullo sfondo di musica rock e riff di chitarra. La sua breve storia si fonde con lo spirito di un'epoca: il mondo dei fumetti, lo spirito glamour dei Rolling Stones e la nascita del punk.
Nato nella scuola di Nizza, resta inclassificabile, flirtando con l'art brut, la pop art e gli happening.
Malaval realizzò disegni a inchiostro, testi, grafiche meticolose, umorismo, poesie, macchie e collage.
Nel 1961-1962, ispirandosi ai frequentatori del carnevale di Nizza, nelle sue opere compare un materiale informale, realizzato con rilievi di cartapesta incollati e dipinti di bianco con olio, "metafora di un male proliferante e inevitabile". Si tratterà della serie “White Foods”, che trasmette un’atmosfera calma e annuncia già le profonde inquietudini dell’artista. È l'unico artista ad aver tenuto conto della cultura rock nel suo lavoro e ad aver accompagnato le sue opere con questa musica.
Nel 1973 fa la sua comparsa un nuovo materiale: il glitter, dapprima come semplice pigmento e poi come materiale che diventa il soggetto del dipinto. Lo sfondo nero delle sue opere, che simboleggia il suo vuoto interiore, mette in risalto il movimento e la brillantezza delle paillettes. La sua serie “Stardust” diventa un’eco della brevità della sua vita.
Tra alcol e droghe, Malaval divora lentamente se stesso, spingendo il suo corpo al limite fisico e mentale. Nel 1980 si sparò in bocca nel suo studio parigino. Come lui stesso ha affermato, per tutta la vita ha voluto "sfuggire alla noia della ripetizione".
- La mostra -
Privo di pregiudizi estetici, Jean Ferrero si interessò molto presto a Robert Malaval, fin dall'inizio degli anni Sessanta, attraverso i suoi dipinti e i suoi disegni. Molte delle sue opere furono acquistate dal collezionista e non dal gallerista.
La mostra presenta 10 opere realizzate tra il 1960 e il 1973 (3 dipinti, 2 rilievi, 4 disegni e 1 serigrafia) provenienti dalla collezione personale di Jean Ferrero.
Malaval realizzò disegni a inchiostro, testi, grafiche meticolose, umorismo, poesie, macchie e collage.
Nel 1961-1962, ispirandosi ai frequentatori del carnevale di Nizza, nelle sue opere compare un materiale informale, realizzato con rilievi di cartapesta incollati e dipinti di bianco con olio, "metafora di un male proliferante e inevitabile". Si tratterà della serie “White Foods”, che trasmette un’atmosfera calma e annuncia già le profonde inquietudini dell’artista. È l'unico artista ad aver tenuto conto della cultura rock nel suo lavoro e ad aver accompagnato le sue opere con questa musica.
Nel 1973 fa la sua comparsa un nuovo materiale: il glitter, dapprima come semplice pigmento e poi come materiale che diventa il soggetto del dipinto. Lo sfondo nero delle sue opere, che simboleggia il suo vuoto interiore, mette in risalto il movimento e la brillantezza delle paillettes. La sua serie “Stardust” diventa un’eco della brevità della sua vita.
Tra alcol e droghe, Malaval divora lentamente se stesso, spingendo il suo corpo al limite fisico e mentale. Nel 1980 si sparò in bocca nel suo studio parigino. Come lui stesso ha affermato, per tutta la vita ha voluto "sfuggire alla noia della ripetizione".
- La mostra -
Privo di pregiudizi estetici, Jean Ferrero si interessò molto presto a Robert Malaval, fin dall'inizio degli anni Sessanta, attraverso i suoi dipinti e i suoi disegni. Molte delle sue opere furono acquistate dal collezionista e non dal gallerista.
La mostra presenta 10 opere realizzate tra il 1960 e il 1973 (3 dipinti, 2 rilievi, 4 disegni e 1 serigrafia) provenienti dalla collezione personale di Jean Ferrero.
Orari
Orari
Dal 18 febbraio 2025 al 31 luglio 2025
Dal 18 febbraio 2025 al 31 luglio 2025
Lunedì
Chiuso
Martedì
10:00 - 18:00
Mercoledì
10:00 - 18:00
Giovedì
10:00 - 18:00
Venerdì
10:00 - 18:00
Sabato
10:00 - 18:00
Domenica
Chiuso